Rapina a mano armata a abitazione Sterling: il giocatore torna in Inghilterra – Calcio

Rapina a mano armata a abitazione Sterling: il giocatore torna in Inghilterra – Calcio


DOHA – “Sterling deve tornare in Inghilterra per gravi ragioni familiari. Non sono in grado di dire se tornerà in tempo per il quarto di finale con la Francia. Ci sono momenti in cui la famiglia viene al primo posto”. Gareth Southgate, ct dell’Inghilterra, ha raccontato così il dramma dell’attaccante del Chelsea, che a poche ore dalla partita col Senegal ha appreso la notizia di una rapina a mano armata nella sua abitazione nel Surrey. In quel momento era presente nella villa la famiglia del calciatore, la moglie e i tre figli. Sterling, particolarmente scioccato perché aveva già subito una rapina nel 2020, ha dunque chiesto alla Fa, la federazione inglese, di potere immediatamente prendere l’aereo per Londra.

Kane sempre più  leader

Intanto, non solo per il suo primo gol segnato in questo Mondiale ma anche e soprattutto per la capacità di imbeccare i compagni, Harry Kanebdiventa sempre più il leader dell’Inghilterra. Sarà verosimilmente il suo ultimo Mondiale e il capitano non vuole sprecare un’occasione irripetibile. Per questo il duello con la Francia, che vale la semifinale, non lo vive con ansia, ma come un passaggio verso quelle che vorrebbe diventassero le partite più importanti della sua carriera: la semifinale, appunto, e la finale del 18 dicembre: “La Francia è fortissima ed è campione del mondo. Ma se vuoi vincere il Mondiale, e noi lo vogliamo vincere senza dubbio, devi battere i migliori, perciò anche la Francia”. Il centravanti del Tottenham si è sbloccato e non nega l’importanza del gol: “Sono un attaccante, fare gol è il mio mestiere, perciò non posso negare di essere contento. Ma la cosa più importante è che si sia vista l’efficacia del nostro attacco. È davvero difficile fermarci, quella col Senegal non era una sfida semplice: nella prima mezz’ora siamo stati messi in difficoltà”.

Cissé e il livello del calcio africano

Il concetto che riassume la vittoria è condiviso dal ct Southgate: “Non è che fosse una partita facile, siamo noi che l’abbiamo fatta sembrare tale. Il nostro attacco molto giovane, a parte Kane, conferma che investire sui giovani paga”. In verità lo fa anche il Senegal, il cui ct Aliou Cissé, orgogliosamente in carica dal 2015 (“e sono ancora al mio posto, vedremo se le cose cambieranno”), ammette che il calcio africano deve ancora salire l’ultimo gradino: “Noi siamo campioni d’Africa e sarebbe bello se ciò che ci riesce in Coppa d’Africa ci riuscisse anche al Mondiale”. Cioè mantenere ritmo e concentrazione alti per tutta la partita: “I primi 30 minuti erano stati interessanti, poi loro hanno cominciato a vincere quasi tutti i duelli. Bisogna riconoscere che sono stati migliori. D’altronde, quando ti confronti con i big five del ranking Fifa, il livello fisico e tecnico sale. Sono fiero dei miei ragazzi, lo spirito era quello giudto. Vogliamo arrivare al  livello dei big five, la prossima volta. Mané ovviamente ci è mancato, ma per come abbiamo giocato di squadra, in questo Mondiale, io sono soddisfatto. Il calcio africano è in crescita, ma è un processo graduale”.



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